Spese mediche, cosa si sta facendo

Spese mediche, cosa si sta facendo

Uno degli armadi di casa trabocca di medicinali? Potrebbe diventare solo un ricordo da quest’anno, quando si potranno acquistare farmaci confezionati con dosi adeguate alle diverse terapie: anche, se necessario, con una sola pillola.

Lo prevede il testo di conversione i n legge del decreto «cresci Italia varato dal governo Monti che, dopo l'ok del Senato, è poi tornato al vaglio della Camera.

Spetterà poi all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) adottare, entro l’anno, una delibera per identificare «confezioni ottimali, anche di tipo monodose, in funzione delle patologie da trattare».

Solo allora il provvedimento diventerà operativo. E il medico dovrà tenere conto delle diverse tipologie di confezione nel fare la propria prescrizione.

L'obiettivo è chiaro- limitare gli sprechi e ridurre gli oneri a carico del Servizio sanitario nazionale.

Secondo calcoli del Governo, il risparmio per le casse dello Statosi aggirerà intorno ai 2 miliardi di euro l'anno. Novità in vista anche per i farmaci equivalenti. Il decreto sulle liberalizzazioni stabilisce che il medico dovrà informare il paziente su eventuali prodotti generici con uguale principio attivo.

Se sulla ricetta non comparirà l'indicazione “non sostituibile”, il farmacista dispenserà il medicinale a minor prezzo dopo aver ottenuto l'ok del cliente.

In Italia il giro d'affari dei farmaci equivalenti (o generici) è di circa 800 milioni di euro l'anno.
Medicinali che offrono un'opportunità di risparmio per i cittadini, perché prodotti utilizzando principi attivi di molecole con brevetto scaduto che permettono prezzi di vendita più bassi rispetto all'originale.

Ma nonostante la loro richiesta sia in continua crescita, altri Paesi ci superano per diffusione: poco più del 13% in Italia, contro il 7S% degli Stati Uniti o il 64%della Germania.

Ma perché quasi tre italiani su quattro scelgono la marca anche quando è disponibile un generico? «L'assenza di un brand conosciuto ne frena la diffusione», dice Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici.

E poi c'è la questione diffidenza, sintetizzata nella domanda: sono efficaci e sicuri come gli originali?

Assolutamente sì. Prima di immettere sul mercato un generico è necessario eseguire test in vitro e sui pazienti. Il dossier va consegnato all'Aifa, che deve concedere l'autorizzazione secondo regole molto rigide».

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