Cosâ??è lâ??embolia polmonare?
L’ embolia polmonare è la principale e più grave complicanza della trombosi venosa profonda. Quando un coagulo sanguigno si forma nelle vene degli arti inferiori o in quelle della zona pelvica, esso può distaccarsi e sciogliersi nel flusso sanguigno, divenendo un embolo.
Se l’embolo raggiunge i vasi sanguigni polmonari, ostruendo il passaggio del sangue ai polmoni, siamo in presenza di embolia polmonare.
L’embolia polmonare si distingue in embolia polmonare comune ed embolia polmonare massiva: quest’ultima si verifica quando uno o più emboli di grosse dimensioni ostruiscono una o più arterie principali; si tratta di una condizione gravissima e potenzialmente fatale, che può portare alla morte improvvisa.
In tutti gli altri casi di embolia polmonare, la prognosi è buona e con la giusta terapia è possibile tornare a condurre la vita di sempre. Colpisce prevalentemente donne, fumatori, anziani, obesi e pazienti ricoverati in ospedale costretti all’immobilità.
I sintomi
I sintomi principali dell’embolia sono:
- Dolore al torace, simile al dolore cardiaco
- Dispnea
- Respirazione affannosa
Tachicardia
Violenti colpi di tosse con presenza di sangue nel muco.
Se state osservando su voi stessi o su un vostro familiare questi sintomi è di fondamentale importanza che vi rechiate dal medico o al pronto soccorso, perché potreste essere in presenza di un piccolo embolo. Finchè l’embolo è di dimensioni ridotte e ostruisce una vena periferica, può anche non procurare alcun sintomo.
Tuttavia è importante che il medico esegua la sua diagnosi proprio in questa fase in modo che le condizioni non peggiorino e che le dimensioni dell’embolo non aumentino.
Per la diagnosi di embolia polmonare il medico può avvalersi, oltre che della testimonianza del paziente che avrà il compito di descrivere al meglio il proprio quadro sintomatico, di precisi esami diagnostici come il test D-dimero o la radiografia toracica.
La terapia
La terapia per l’embolia polmonare è a base di anticoagulanti. I farmaci principali sono eparina e warfarin. Il primo è somministrato per circa dieci giorni dall’esordio della malattia, il secondo per i successivi sei mesi.
Se la risposta del paziente ai medicinali è buona il medico sospenderà la cura, ma in alcuni casi consiglierà di proseguire con il warfarin a vita, a scopo precauzionale: nei pazienti che hanno già avuto l’embolia polmonare una recidiva potrebbe risultare fatale.
Prevenzione: uno stile di vita sano in aiuto contro l’embolia polmonare
Ci sono molti elementi che favoriscono l’insorgere di emboli o di trombi nelle gambe. La stasi è il primo fra questi: tenere le proprie gambe per molto tempo immobili è molto pericoloso. Questo succede prevalentemente ai soggetti che affrontano lunghi viaggi in aereo e in treno e ai pazienti ricoverati in ospedale, costretti a letto dopo un intervento chirurgico agli arti.
Altri fattori che possono scatenare l’insorgere di emboli sono il fumo e l’obesità. Smettere di fumare, in caso di trombosi venosa profonda, è un impegno che il paziente deve assumere verso se stesso e la propria salute. Le sigarette non sono infatti compatibili con l’embolia polmonare.
Lo stesso discorso vale per l’obesità e i chili di troppo, ritenuti una fra le condizioni che favoriscono la formazione di trombi agli arti inferiori o nella zona pelvica.