Ginnastica Dolce

Ginnastica Dolce

La ginnastica dolce è un tipo di ginnastica, eseguita lentamente e con movimenti graduali e controllati. La ginnastica dolce quindi è particolarmente indicata per persone sedentarie, oltre i 50 anni o in menopausa.

Negli ultimi anni molte discipline acquisite sono state sottoposte a revisione critica: ciò è accaduto anche alla ginnastica, in alternativa alla quale sono state elabotate regole di educazione fisica tendenti a ristabilire quel rapporto armonico fra ambiente, stile di vita e corpo che nei paesi industrializzati si è andato perdendo.

Dallo studio di tradizioni orientali (qui lo sviluppo fisico parallelo a quello psichico è sempre considerato elemento essenziale di benessere) sono nate varie tecniche ginniche "dolci": mentre la ginnastica tradizionale valorizza attività che rafforzano la muscolatura superficiale, esse puntano all'armonia dei movimenti bandendo lo sforzo inutile, ricercano la distensione psicofisica e attivano proprio i muscoli profondi difficilmente sollecitati dagli esercizi "tradizionali" (non è raro, ad esempio, che atleti "tradizionali" abbiano una cassa toracica stretta mascherata da forti pettotali).

I vari tipi di ginnastica dolce si rifanno a numerose discipline: dalla danza all'atletismo, dal mimo alla recitazione, dallo yoga (che differisce radicalmente per la respirazione forzata, pur fornendo vari esercizi) a diversi tipi di attività psicofisiche.

Per recuperare l'equilibrio psicofisico perduto, dunque, la ginnastica dolce si muove secondo 6 principi fondamentali:
1. prendere coscienza dei propri movimenti e concentrarsi sul movimento che si compie, poiché l'attenzione psichica consente di migliorare il funzionamento del corpo;
2. lavorare in distensione: sforzi e obblighi non sono gratificanti, demotivano e allontanano dalla sensazione di benessete da perseguire;
3. ricordare che il corpo è un tutto unico e non può essere manipolato per compartimenti stagni poiché ogni azione provoca una reazione a catena che coinvolge molti altri settori;
4. dare priorità alla schiena che più degli altri organi viene sottoposta a continui sforzi, subisce l'inefficienza della muscolatura profonda, rispecchia e influenza gli stati emotivi;
5. personalizzare il ritmo di esecuzione degli esercizi evitando eccessi fisici o psicologici (come quel senso di inadeguatezza che demotiva a proseguire il programma prefissato);
6. imparare a rilasciare i muscoli posteriori allungandoli, dalla nuca ai talloni.

Con l'aiuto di oggetti (palla, tamburello, cerchio) sui quali si concentra l'attenzione permettendo ai movimenti di essere più liberi e naturali, la ginnastica dolce ha, fra le funzioni essenziali, quella di far avvertire la sensazione profonda del movimento. Essenziali per l'organizzazione di questa nuova disciplina sono state anche le indicazioni di "tecniche interiori" proposte dal regista Stanislavski (1863-1938) per la completa concentrazione fisica e psichica dell'individuo, indispensabile presupposto di una perfetta creazione recitativa: la concentrazione completa riguarda non solo la vista e l'udito, ma tutti i sensi, il corpo intero, il pensiero, la ragione, la volontà, il sentimento, la memoria, l'immaginazione.

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